Rizzo | Da rosa
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I vincitori

Edizione 2022

Il Follow Up infermieristico a distanza nell’ambito del Case Management in Chirurgia Oncologica

Responsabile del progetto:

Alessio Rizzo
Infermiere Case Manager di Area Chirurgica


Altri ricercatori coinvolti:

Valentina Ariu
Antonio Valenti
Stefano Gianolio

Il progetto

Durata prevista: 3 mesi
Sintesi del programma di ricerca
Studio osservazionale descrittivo prospettico monocentrico mixed method condotto presso la Struttura Complessa di Chirurgia Generale e Oncologica, AO Mauriziano di Torino, con l’obiettivo di Valutare l’impatto del follow up telefonico a cura del Case Manager sugli esiti clinico-assistenziali per pazienti sottoposti a chirurgia maggiore oncologica dimessi al domicilio.

 

Obiettivi specifici

  • Valutazione MRD nei pazienti affetti da mieloma Multiplo e arruolati nello studio clinico forte. 

  • Correlazione fra le metodiche.

  • Correlazione con PFS e OS e tassi di risposta nei vari bracci di trattamento.

  • Valutazione MRD sostenuta e conversione MRD durante mantenimento.


 

Descrizione del progetto:

Premessa/Introduzione

La pianificazione della dimissione e un follow up strutturato e sistematico, mirano a migliorare l’assistenza della persona e a contenere i costi attraverso una valutazione approfondita e lo sviluppo di un piano personalizzato (9). Una valutazione inadeguata dello stato mentale e fisico, il supporto non costante dei servizi sociali e sanitari possono comportare il mancato riconoscimento di potenziali problemi che contribuiscono alle riammissioni.

Obiettivi specifici

● prevalenza di riammissione ospedaliera (numero di pazienti riammessi entro 30 giorni/totale dimessi);
●prevalenza/incidenza di complicanze dopo dimissione a domicilio (percentuale/tasso di complicanze entro 30 giorni dall’intervento utilizzando la classificazione Dindo-Clavien).

Obiettivi specifici secondari

● livello di soddisfazione della continuità della cura della persona assistita;
● grado di aderenza alle prescrizioni terapeutiche e assistenziali.

 

Descrizione della metodologia (ed eventuali materiali)

Studio osservazionale descrittivo prospettico monocentrico mixed method condotto presso la Struttura Complessa di Chirurgia Generale e Oncologica, AO Mauriziano di Torino, nel periodo compreso tra il 1° aprile 2021 e il 30 giugno 2021.

La misurazione delle variabili dolore di base, dolore episodico intenso, aderenza alle prescrizioni e indipendenza è stata eseguita attraverso alcune scale validate dalla letteratura e di rapida compilazione, alcune già in uso nel contesto, a supporto della valutazione clinico assistenziale eseguita dal case manager.


Per indagare l’intensità del dolore di base è stata usata la scala Numerical Rating Scale (NRS).
La valutazione del dolore episodico intenso è stata effettuata utilizzando solo alcuni item dell’Alberta Breakthrough Pain Assessment Tool (ABTPAT).

Per misurare l’aderenza terapeutica si è scelto di utilizzare la Medication Adherence Scale (MMS) nella versione a 4 item.
Per stabilire il livello di indipendenza è stata utilizzata la scala Activity Daily Living (ADL) 

La soddisfazione della persona assistita e del caregiver è stata valutata attraverso un’intervista telefonica semi strutturata (a 30 giorni dalla dimissione) composta da quattro domande aperte
 

Descrizione della tipologia e indicazione del numero dei partecipanti al Progetto

Nello studio sono stati arruolati 72 soggetti consecutivi con un’età media di 66,9 anni (±ds14,149; min-max 28-94), di cui 40 soggetti (55,6%) sono di genere maschile e 32 (44,4%) di genere femminile.

La maggior parte dei soggetti ha una scolarità primaria (n=46; 63,9%).

 

Tutti i partecipanti hanno un caregiver di riferimento convivente o non convivente ma comunque di supporto. Le patologie oncologiche più frequenti sono il tumore del colon-retto (n=39; 54,2%) e i tumori epato-bilio-pancreatici (n=32;44,4%); 48 pazienti sono portatori di una (24%) o più comorbilità (24%) e nello specifico prevalentemente patologie cardio-vascolari (n=34; 70,8%) e diabete (n=15; 31,2%).

La procedura, a seguito dei primi risultati (presentati in questo lavoro) è stabimente utilizzata per tutti i pazienti trattati per chirurgia maggiore elettiva all’interno della S.C: Chirurgia Generale ed Oncologica.
 

 

Risultati

In questo studio, se pur vincolato da limiti di numerosità del campione, emerge che 68 pazienti (94,4%) arruolati hanno manifestato segni e sintomi nel follow up, legati al recupero funzionale dopo intervento chirurgico, che il case manager è riuscito a individuare, valutare e sostenere tramite i contatti a telefonici. La precocità dei contatti e la competenza avanzata del case manager, come standardizzato dal percorso, ha reso possibile monitorare il decorso dei pazienti e ridurre, anche se non significativamente, la frequenza e l’intensità dei sintomi, dato in linea con le evidenze scientifiche. La collaborazione costante con il team di cura e il raccordo con i vari servizi, hanno reso efficace gli interventi messi in atto. Si è notata una maggiore necessità di interventi infermieristici di natura educativa, relazionale e prescrittiva di comportamenti da adottare per gestire i sintomi più frequenti soprattutto nei primi giorni dopo la dimissione mentre si sono resi necessari interventi integrati per la gestione di complicanze tardive e/o sintomi refrattari alle terapie dal terzo contatto di follow up in poi.

 

Ciò potrebbe indurci a pensare che sarebbe necessario avere a disposizione protocolli specifici di trattamento di segni e sintomi a gestione infermieristica e successivamente richiedere interventi medici su quei sintomi refrattari alle terapie, oltre ad un potenziamento dell’educazione terapeutica sulla gestione dei sintomi durante il ricovero. Non si è registrata una differenza significativa sul tasso di riammissione a 30 giorni, anche se per la metà del campione riammesso, il rientro in ospedale (pronto soccorso o visita ambulatoriale) è stato organizzato precocemente dal team di cura e in condizioni cliniche migliori dopo valutazione dei segnali d’allarme da parte del case manager.

Conclusioni

Il modello del Case Management, inserito nel percorso di cura, incide in maniera efficace sugli esiti sensibili alle cure infermieristiche (Nursing Sensitive Outcomes) e dimostra come infermieri più preparati hanno maggiori competenze cliniche da mettere in atto nel garantire la continuità della cura, nel gestire adeguatamente e autonomamente i disturbi che emergono al rientro al domicilio, spesso individuando le problematiche gravi e programmando la riammissione in condizioni di stabilità clinica oltre a ridurre la quantità di cure mancate anche nella fase di rientro a domicilio.
 

Al fine di poter implementare questo modello in altri contesti italiani, al momento esiste solo un’altra esperienza nella regione Lombardia, sarebbe necessario avere protocolli di gestione dei sintomi e standardizzare gli strumenti utili a condividere lo stesso linguaggio nel valutare e descrivere le informazioni necessarie da raccogliere e sui cui pianificare l’assistenza. La letteratura suggerisce, per esempio, di condividere un Nursing Minimum data set come sistema informativo strutturato, con caratteristiche di validità, sensibilità ed affidabilità, che raccolga uno specifico insieme di dati che potrebbe rappresentare lo strumento per far conoscere il contributo dell’assistenza infermieristica al raggiungimento di determinati obiettivi di salute.


Ulteriori studi con una maggiore numerosità campionaria e il confronto con altre realtà, potrebbero essere necessari per supportare efficacemente le scelte future.

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