I vincitori
Edizione 2024
L’efficacia del trattamento Mindfulness Based Body and Affective Intervention (MB-BAI) in pazienti affetti da patologie oncologiche e i loro caregiver
Responsabile del progetto:
Maria Vittoria Pacchiana Parravicini
Psiconcologa
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SCDU Oncologia Medica AOU San Luigi Gonzaga
Altri ricercatori coinvolti:
Silvia Novello
Dipartimento di Oncologia Università degli Studi di Torino
Desireè Fossati
Psicologa in formazione
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SCDU Oncologia Medica AOU San Luigi Gonzaga
Martina Rabino
Oncologa in formazione
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SCDU Oncologia Medica AOU San Luigi Gonzaga

Il progetto
Introduzione
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La malattia oncologica ha un grande impatto sulla sfera psicologica dei pazienti e dei loro familiari e può essere associata a sintomi e disturbi psicologici. Fino al 45-50% delle persone con diagnosi oncologica presenta, infatti, livelli clinicamente significativi di disturbi psichici nelle fasi iniziali della malattia e, in fase avanzata, tale percentuale aumenta fino al 60-85% in base alla sede di malattia (ovviamente peggiora nelle forme a più alta malignità); a queste percentuali si devono aggiungere alti livelli di distress emotivi presenti nel 15-20% dei malati oncologici.
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Disturbi dell’adattamento, depressione ed ansia possono interferire con la capacità di adattamento alla malattia dell’individuo, oltreché dei suoi famigliari, con la sua adesione ai trattamenti (ivi inclusi i trials clinici), con l’utilizzo delle migliori strategie di coping possibili per fronteggiare la malattia, con un peggioramento della percezione dei sintomi della malattia e degli effetti collaterali delle terapie oncologiche.
Mindfulness Based Intervention (MBI) è un programma relativamente breve e a basso impatto economico che è stato studiato in pazienti con diverse patologie organiche; negli ultimi decenni, gli interventi basati sulla mindfulness sono sempre più integrati nel trattamento di pazienti oncologici proprio con l’obiettivo di ridurne il disagio psicologico, promuovere il benessere emotivo e fisico imparando ad osservare l’esperienza di malattia con un atteggiamento più “equanime”.
Il protocollo MBI si basa sul presupposto che un atteggiamento di consapevolezza intenzionale, e non giudicante, oltre all'accettazione della propria esperienza nel qui ed ora, aiuti a conoscere e regolare i propri stati mentali, riducendo la tendenza dell’individuo ad utilizzare strategie evitamento in situazioni stressogene o all’amplificazione di sentimenti, emozioni e pensieri disturbanti. E’ stato dimostrato, infatti, da diversi studi di neuroimaging su popolazioni con una varietà di condizioni oncologiche che l’MBI può avere un impatto positivo sulle strategie di coping e sulla capacità di adattamento alla malattia, aiutare i pazienti a relazionarsi in modo più adattativo ai sintomi fisici e psicologici, con conseguente riduzione del carico psicologico e miglioramento della qualità della vita, e a gestire meglio le emozioni e la reattività somatica, effetti che possono persistere anche a distanza di 6 mesi o più.
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Il protocollo MB-BAI integra le pratiche di base MBI con una maggiore attenzione alle risorse somatiche e applicazioni di mindfulness nelle relazioni.
Destinatari
Malati oncologici afferenti alla SCDU di Oncologia Medica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi di Orbassano; loro caregiver/familiari.
Il reclutamento dei pazienti è stato svolto in collaborazione con WALCE (Woman Against Lung Cancer in Europe).
Obiettivi
Lo scopo del progetto è di valutare l’efficacia del trattamento di gruppo Mindfulness Based Body and Affective Intervention sulla riduzione dei sintomi psicologici quali ansia, depressione, stress percepito e migliorare la qualità della vita in pazienti affetti da patologie oncologiche. Inoltre, sono stati inclusi nello studio i caregiver/familiari dei pazienti allo scopo di valutare l’efficacia del trattamento nella riduzione del carico di distress percepito e nelle difficoltà correlate alla gestione del congiunto malato.
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Metodologia
Il gruppo sperimentale, composto da malati e famigliari, viene sottoposto ad un ciclo di 8 sedute di trattamento di gruppo MB-BAI a cadenza settimanale della durata di 2 ore ciascuna, più una seduta della durata di 8 ore.
Il gruppo di controllo non effettua nessun trattamento.
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Per ciascun partecipante di entrambi i gruppi (sperimentale e controllo) viene eseguita una valutazione psicologica pre e post-trattamento, effettuata attraverso l’utilizzo di questionari self-report tutti validati in italiano:
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Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) per la valutazione di ansia e depressione in ambito ospedaliero;
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Perceived Stress Scale (PSS) assessment per la valutazione dello stress, nello specifico valuta come le situazioni della vita impattano sull’emotività, sui pensieri, e come questi si traducano in stress percepito;
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Five Facet Mindfulness Questionnaire (FFMQ) per misurare le abilità di mindfulness, la consapevolezza riguardo a pensieri, esperienze e azioni nella vita quotidiana;
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Post-Traumatic Growth Inventory (PTGI) per la valutazione dei cambiamenti psicologici positivi nelle persone che hanno vissuto un evento traumatico;
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WHOQoL-Brief (World Health Organization Quality of Life) un assessment per la valutazione della qualità della vita.
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Risultati attesi
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Gli studi presenti in letteratura, evidenziano che il trattamento con MBI si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi di depressione e ansia in pazienti con patologia oncologica.
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Ci si attende, sulla base di quanto sopra, che i pazienti inseriti nel gruppo sperimentale ottengano risultati significativi sia alla valutazione post-intervento, che al follow-up, rispetto, invece, ai pazienti appartenenti al gruppo di controllo, con una significativa riduzione dei sintomi d’ansia e depressione e miglioramento della qualità della vita (QoL); inoltre, un miglioramento nel benessere generale e una riduzione del carico emotivo e psicologico sui caregiver/familiari del gruppo sperimentale.
Conclusioni
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Questo progetto è concepito come uno studio osservazionale. I soggetti attualmente coinvolti nello studio sono in tutto 36, compresi i pazienti con patologia oncologica maligna in fase avanzata (perlopiù neoplasie polmonari), i loro caregiver/familiari e il gruppo di controllo.
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Dalle nostre ricerche è emerso, infine, che questa è la prima applicazione di un trattamento MBI in pazienti con cancro del polmone avanzato.
Lo studio è attualmente in corso.



